Tratto da Sciare  Settembre 1967

LA CAPITALE

 

DELLA

 

PLASTICA

 

di Walter Tobagi  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Pista del sole, ideata e realizzata da Francesco Cima è il centro agonistico più importante dello sci su plastica. Jean Claude Killy, Heini Mezzener; Guy Péril- lat,Leo Lacroix e Pier Lorenzo Clatau, che sono stati i grandi protagonisti del-l'ultima "Sei Giorni Record", giudicano in quest'articolo  la pista di  San Pellegrino e indicano quali notevoli prospettive pos-sa  aprire  la plastica  al mondo dello sci.

  Gli appassionati dello sci su plastica au- mentano. Cifre alla mano, l'incremento è costante e merita d'essere seguito con inte-resse.     La  plastica è entrata nel mondo dello sci senza clamori. Ma i risultati sono, nonostante ciò, interessantissimi.

   Alla Pista del Sole di San Pellegrino, gli sciatori accorrono in numero costantemente superiore.  Francesco Cima, che ha ideato la pista, è soddisfatto con  <<juicio>>.   La Pista del Sole è nata quattro anni fa: sono bastate queste ultime stagioni per farla co-noscere.    In particolare,  la Sei Giorni Re-cord ha aperto una via nuova allo sci, abbi-nando lo spettacolo alla  possibilità d'una validissima competizione che permette di emergere al più forte in senso assoluto.

  Nelle pagine seguenti pubblichiamo le interviste registrate di Francesco Cima con Jean Claude Killy, Heini Mezzener; Guy Pé-rillat,  Leo Lacroix e Pier Lorenzo Clataud, che sono stati i maggiori protagonisti del-l'ultima Sei Giorni Record e dell' Universal Slalom. Da queste conversazioni emergono chiaramente i pregi e l'utilità della plastica, della buona plastica che viene impiegata, almeno, a San Pellegrino.

  Sulla scorta di queste opinioni, non  è difficile prevedere, in un futuro più prossimo di quanto non si possa immaginare,  il  <<boom>> della plastica.  Da San Pellegrino, anzi, è  già  partita  una  proposta rivolta a tutti i <<proprietari>>  delle piste in plastica sparse nel il mondo:  Francesco Cima  intende

organizzare un Congresso, da cui abbia ori-gine la Federazione Internazionale dello sci su plastica.

   Da questa Federazione potrà dipendere l'avvenire dello sci, che è ancora troppo condizionato dai fattori climatico-ambien-tali. Perché si deve sciare solo nelle stagioni invernali? Perché, in estate, bisogna raggiungere quote elevatissime?  La plasti-ca può risolvere questi problemi, rendendo possibile,  in ogni momento e in ogni luo-go, la pratica di uno sport affascinante come lo sci.  Il giorno  in cui si potrà sciare su una pista di plastica,  costruita a Milano, a Roma, a Torino, a Genova, a Bologna, a Napoli tanto per rimanere entro i confini nazionali,  lo sci  diventerà uno sport dif-fuso a tutti i livelli,diventerà <<popolare>> nel senso più ampio della parola.

  Naturalmente la plastica non pretende di sostituire la neve: semplicemente vuol conquistare, accanto alla neve, quel posto che le spetta di diritto, quel posto che le at-tribuiscono campioni del valore di Killy, di Messner, di Périllat, di Lacroix, di Cla-taud.

  Dopo quattro anni di vita, la Pista del Sole ha assunto una risonanza ed un pre-stigio internazionali. Da tutto il mondo, vengono sciatori a provare questa plastica, che presto verrà esportata ovunque.   L'epo-ca della plastica è già cominciata... E San Pellegrino è la capitale riconosciuta dello sci su plastica.

 

 

PIER LORENZO CLATAUD

Scritto da Super User. Postato in Pista del Sole - La Capitale della Plastica

Tratto da Sciare  Settembre 1967

 

PIER LORENZO CLATAUD

3°   NELLA SEI GIORNI RECORD

Fortissimo sulla plastica

di Walter Tobagi       

 

 

   Pier Lorenzo Clataud è stato la sorpresa più lieta della terza Sei Giorni Record Arrivato senza grandi ambizioni, Clataud ha saputo inserirsi meravigliosamente nel duello dei migliori.

   -  Credevi di poter ottenere certi risul-tati alla Pista del Sole?

   -  Non speravo, sinceramente, di fare tanto.  A San Pellegrino, ho trovato l'am-biente che più mi si addice. Per questo sono riuscito ad oltrepassare le previsioni più ottimistiche, classificandomi terzo as-soluto. Il fatto d'aver battuto atleti della fama di Périllat e Lacroix mi riempie di grandissimo orgoglio.

   - Tu non avevi mai sciato sulla plastica di San Pellegrino. Come l'hai trovata?

   -  Fantastica. Penso che. per lo slalom, questa plastica sia l'ideale. Nemmeno la neve offre tante possibilità! La tenuta di spigoli, con le lamine affilate, è ottima. Secondo me, inoltre, è importantissimo il fatto che il numero di partenza non con-diziona affatto l'esito della discesa: la plastica è uguale per tutti!

   -  Ti sei trovato veramente bene sulla 


LUIGI DI MARCO SULLO SKILIFT

plastica. Hai ottenuto un probante suc-cesso...

   -  Questo successo, per me, è importan-tissimo. Mi ha dato davvero un enorme soddisfazione. E credo, inoltre, che gareg-giare sulla plastica sia molto utile per per-fezionare la tecnica...

   -  Se ne potrà rendere conto, perfetta-mente, l'allenatore della Nazionale, Paride Milianti, che è stato uno dei primi a pro-vare la Pista del Sole...

   -  Milianti sa dare il giusto valore alle prove che io ho sostenuto sulla plastica. Speriamo che mi vadano bene le selezioni, per la formazione della Nazionale che par-teciperà alle Olimpiadi.

   -  Come hai trovato il tracciato della  Sei Giorni Record?

   -  Era difficile e molto tecnico: per scendere " bene", si  era obbligati a " fare" moltissime figure.

   -  Un'ultima domanda: tu hai provato i Dynamic, lasciati da Killy?

   - Gli sci di Killy m'hanno consentito di migliorare nettamente il mio tempo e di battere Périllat.

Visto il rapido ambientamento sulla Pi-sta del Sole, Clataud promette di diventa-re un grande specialista sulla plastica, un atleta capace di competere coi più famosi fuoriclasse di tutto il mondo.

 

 

LEO LACROIX

Scritto da Super User. Postato in Pista del Sole - La Capitale della Plastica

Tratto da Sciare  Settembre 1967

 

LEO LACROIX

4° NELLA COPPA DEL MONDO - 5°   NELLA SEI GIORNI RECORD

Solo i campioni

vincono la Sei Giorni

 

Leo Lacroix era alla seconda esperienza sulla plastica. Già nel 1965 aveva provato la Pista del sole vincendo la prima edi-zione del Campionato del Mondo e ripor-tando un' impressione quanto mai positiva.

 -    Il secondo esperimento -  ha dichia-rato Lacroix  -  ha confermato l'impressio-ne di due anni fa. Bisogna far conoscere questa pista, perché, a mio giudizio, può essere un mezzo validissimo per allenarsi in vista delle più impegnative competizio-ni invernali.

 -  Sei  proprio  entusiasta  della  plastica!

 -  E sono entusiasta anche della  Sei Giorni Record: è una gara molto emozio-nante. Personalmente, preferirei che du-rasse tra soltanto giorni. In tal modo, sa-rebbe possibile radunare i più forti del mondo e farli gareggiare, tutti quanti, dal primo al ultimo giorno. Quest'anno la par-tecipazione è stata, onestamente, più che soddisfacente: c'erano i primi quattro clas-sificati della Coppa del Mondo. Però, Pé-rillat e Killy sono dovuti ripartire prima della fine. Se fossero rimasti, l'esito avreb-be potuto essere anche differente.

 -  Lo spettacolo, comunque non è man-cato...

 -  Tutt'altro: la  Sei Giorni  Record è  una gara spettacolare come poche altre nel mondo. Sulla neve, non si potrebbe mai organizzare una competizione di questo tipo,  altrettanto  avvincente  e spettacolare.

 -  Personalmente, tu sei soddisfatto?

 - Soddisfatissimo. Oltre che alla gara in se stessa, m'interessa molto la plastica, sulla quale  gli atleti  meglio dotati tecnicamente

possono offrire delle "performances" ecce-zionali. E i meno bravi hanno la possibi-lità,sulla plastica, di perfezionare e mi-gliorare la loro tecnica.

 - La plastica offre, tra altre cose, la possibilità di avere una pista sempre nelle stesse condizioni: non c'è differenza per il partenente numero uno e per il partente numero venti; tutti possono gareggiare vera-mente alla pari. Tu come giudichi questo fatto?

 -  Senz'altro in maniera positiva. Proprio questo fattore consentirà alla plastica di prevalere sulla  neve  e  permette,  intanto, di organizzare competizioni come la Sei Giorni, che solo i grandi campioni possono vincere.

 - Hai provato anche i tuoi sci,  i "La-croix", sulla plastica.   Come  sono  andati?

 -   Molto bene,  come del resto sono an-dati  sempre  benissimo  anche sulla neve. Il tracciato della Sei Giorni Record era molto impegnativo a, quindi, rappresentava un "test" molto significativo sia per noi atleti sia per i nostri materiali.

 -  Come ti sei trovato sul percorso dello slalom ad un solo palo?

 -  Ottimamente. non avevo, però, mai trovato un tracciato ad un solo palo cosi impegnativo.

 -  Tornerai l'anno venturo?

 -  Certamente. La Pista del Sole mi en-tusiasma sempre di più. E' davvero una pista favolosa.  Confrontata ad altri  traccia-ti in plastica, come quello di Dieppe,  non ci sono confronti!

 

 

UN PASSAGGIO MOLTO SPETTACOLARE DELLA PISTA: IL <CANALINO>

 

 

GUI PERILLAT

Scritto da Super User. Postato in Pista del Sole - La Capitale della Plastica

Tratto da Sciare  Settembre 1967

 

GUI PERILLAT

3° NELLA COPPA DEL MONDO - 4°   NELLA SEI GIORNI RECORD

La Pista del Sole

è un'altra cosa

 

 Guy Périllat è uno dei grandi del disce-sismo internazionale. Dopo aver attaver-sato stagioni di splendida fortuna, il fran-cese è rimasto su un livello d'eccellenza ed ha progressivamente migliorato il suo ren-dimento, sopratutto nello slalom. Guy non era mai stato alla Pista del Sole di San Pellegrino. In compenso aveva provato al-tre pista di plastica. In particolare, aveva sciato a Dieppe.

  -   A Dieppe  -  confessa  Périllat  -  ave-vo provato veramente una grande delusio-ne. Ero giunto a pensare che fosse impos-sibile sciare bene sulla plastica. Ma la plastica di San Pellegrino...

  - E' un'altra cosa...

  - E' veramente eccezionale. C'è una dif-ferenza enorme fra la Pista del Sole e le altre piste: come il giorno e la notte. Dico di più:  chi ha provato altre piste di plastica, non può nemmeno pensare che si possa trovare una plastica come quella di San Pellegrino.

  - Che differenza esiste, a tuo giudizio, fra la plastica e la neve?

  - La plastica è sempre uguale, mentre la neve è sempre diversa.

  - Si potrebbero  fabbricare tipi  di pla-stica differenti...

  - Cosi, forse, si potrebbe risolvere que-sto problema della "monotonia".  E  penso

 

 

FRANCESCO CIMA, L'IDEATORE E REALIZZATORE DELLA PISTA DEL SOLE E DELLA SEI GIORNI RECORD

che potrebbe essere un fatto molto impor-tante, per l'avvenire dello sci. A mio giu-dizio, infatti, la plastica può rappresentare il campo ideale per lo sci-spettacolo.

  - Comunque, hai dovuto cambiare i tuoi giudizi negativi sulla plastica!

 

  - E sono veramente tanto felice di ri-credermi: la Pista del Sole di San Pelle-grino mi ha soddisfatto in pieno.

  Nella Sei Giorni Record, Périllat ha of-ferto una prestazione più che discreta,. In-derogabili impegni di lavoro l'hanno co-stretto ad abbandonare San Pellegrino dopo soli tre giorni di gara, quando era netta-mente in testa alla classifica. Périllat s'era dichiarato entusiasta non solo della plasti-ca della Pista del Sole ma anche del trac-ciato ad un solo palo.

  -   Di solito - aveva  confidato Guy   -  gli slalom ad un palo solo sono monotoni e con un ritmo sempre uguale. Alla Pista del Sole,    ho   avuto   la  lieta  sorpresa di trovare un tracciato ad un palo vera-mente interessante.

  Dopo aver rilasciato queste dichiarazioni, Périllat ha chiesto scusa per la partenza anticipata.

 Le sue parole di commiato, al momento di lasciare San Pellegrino,  non ammette-vano equivoci:

  - Quest'anno, al primo contatto con la Pista del Sole, ho ottenuto un risultato che personalmente mi soddisfa. Nel 1968 tor-nerò decisissimo a vincere! E lotterò, senza timori, contro Killy, Messner, e tutti gli altri campioni.

 


 

HEINI MESSNER

Scritto da Super User. Postato in Pista del Sole - La Capitale della Plastica

Tratto da Sciare  Settembre 1967

 

HEINI MESSNER

2° NELLA COPPA DEL MONDO - 1°   NELLA SEI GIORNI RECORD

La neve dell'avvenire

 

   Heini Messner ce l'ha fatta!   L'anno scorso era stato battuto da Per Sunde per un'inezia: trentasei centesimi di secondo. Stavolta è riuscito ad imporsi, con lo stes-so margine, sul fuoriclasse francese Jean-Claude Killy.

   Messner è un vecchio estimatore della plastica di San Pellegrino, che gli ha gio-vato non poco nel migliorare le sue pos-sibilità di slalomista.

  -    Quando sono arrivato - confida Messner - a poche ore dalla conclusione della Sei Giorni Record, non pensavo di poter battere il primato stabilito da Jean-Claude Killy. Era un tempo veramente eccezionale! Poi, un po' per la mia vecchia consuetudine con la plastica, un po' per i miei ottimi sci, sono riuscito nell'impresa.

  -    Che sci hai impiegato?

  -    Un paio di Kneissl veramente favolosi.

  -   Che cosa pensi della formula di gara della Sei Giorni Record?

  -    E' una formula ottima,  che   consente di eccellere al migliore in senso assoluto.

  -    E il tracciato, come l'hai trovato?

  -    Molto  tecnico e difficile.   Per  tenere il ritmo, non si poteva commettere il mi-nimo errore...

  -    Se Killy fosse rimasto fino al ultimo giorno, pensi che avresti potuto batterlo?

  -   Con gli sci che avevo, penso che sa-rebbe stato difficile contrastarlo valida-mente il passo. Forse se avessi dovuto im-pegnarmi a fondo, contro Killy, sarei riu-scito ad abbassare ulteriormente il tempo-primato. Quanto meno, avremmo dato vita ad una battaglia infernale.

  -    La  Sei Giorni Record  di  quest'anno ha raccolto i più forti specialisti del mondo...

  -   Proprio  per questo sono particolar-mente orgoglioso d'essermi imposto in una competizione del livello tecnico così elevato.

  -    La plastica può rappresentare l'opti-mum per lo slalom. Tutti i concorrenti, dal primo all'ultimo, gareggiano con la pista sempre nelle stesse condizioni...

  -    Questo fatto è veramente importan-tissimo. Gli atleti inferiori ed i giovani possono misurarsi con i più grandi cam-pioni in condizioni di parità. In tal modo, possono controllare,  cronometro alla mano, i loro progressi.    I "campioni", d'altra par-te, possono avere un costante punto di rife-rimento. E  la plastica, particolarmente per lo slalom, è adattissima.

  -    Soltanto sulla plastica si può orga-nizzare una competizione come la Sei Gior-ni Record...

 

 

 

 

 

 -    Certo.    Ma vorrei dire qualche cosa di più: per lo slalom, la plastica può di-ventare... la neve dell'avvenire. Secondo me, sarebbe molto importante, per l'Au-stria avere una pista in plastica come quel-la di San Pellegrino, per potersi allenare, un paio di volte al mese, con il cronome-tro! Ciò consentirebbe ai tecnici di com-prendere alla perfezione,    senza possibili-tà di errori, il "plafond" degli atleti ha di-sposizione.

  -    E' difficile,  per un atleta,  passare dalla neve alla plastica?

  -    In principio, si può incontrare qual-che difficoltà. Ma l'ambientamento è rapi-do e facile.

  -    Con l'ambientamento,   arrivano anche dei notevoli miglioramenti tecnici per lo sci-neve.

  -    A che tipo di neve paragoneresti la plastica della Pista del Sole?

  -    Mi sembra che assomigli, in un certo senso, alla neve dura da slalom. Ma, ris-petto alla neve la plastica è senza dubbio più elastica.

   Heini Messner è stato il trionfatore, que-st'anno, sia della Sei Giorni Record che nell'Universal Slalom, ex Campionato del Mondo. Il suo " en plein" lo consacra cam-pionissimo della plastica, sopratutto per-ché sulla Pista del Sole, è riuscito a su-perare l' "invincibile" Jean-Claude Killy.

 -     E'  stata   una   grossa   soddisfazione -  conclude Messner  -  riuscire a far me-glio di Jean-Claude, che ritengo,  in que-sto momento, il più grande sciatore del mondo. Spero di poter conservare, anche l''anno venturo, lo scettro del re della pla-stica.

 

 

 

JEAN-CLAUDE KILLY - La plastica mi piace

Scritto da Super User. Postato in Pista del Sole - La Capitale della Plastica

 

Tratto da Sciare  Settembre 1967

 

 

 

JEAN-CLAUDE KILLY

 

1° NELLA COPPA DEL MONDO - 2°   NELLA SEI GIORNI RECORD

 

La plastica mi piace

 

 

 

   Killy, il dominatore della stagione in-vernale, ha tentato di conquistare anche lo scettro della plastica, Jean-Claude è arrivato con la sicurezza di poter vincere la Sei Giorni Record. Sconfitto, Killy in-tende rifarsi l'anno venturo: ha promesso di tornare nel 1968, perché la Pista del Sole l'ha veramente entusiasmato.

  -   Quando sono arrivato - ha confidato Jean-Claude - non credevo molto nella plastica: avevo provato la pista di Lione, ma le mie esperienze con la plastica era-no state tutt'altro che positive. Provando la Pista del Sole, ho dovuto ricredermi.

   Appena giunto a San Pellegrino, il <campionissimo> dello sci non aveva na-scosto le sue perplessità, domandando:

  -   Questa plastica è come quella di Lio-ne?

  -   No. E' molto meglio!

  -  Su quella di Lione aveva spiegato Killy - non si possono bloccare gli spi-goli... non tengono abbastanza.

    Poi aveva continuato: - Sono indeciso se impiegare gli sci con la soletta dura o quelli con la soletta morbida: li proverò tutti e due poi deciderò... Ritengo, co-munque, che la Sei Giorni Record si de-ciderà nell'ultima giornata. L'ultimo gior-no, infatti, la plastica, che avrà assorbito il silicone dalle solette degli sci, sarà ve-locissima.

  -   Non c'è niente da insegnarti, nem-meno sulla plastica...

  -   Io corro con la testa,    oltre che con le gambe!

    E qui Killy ammicca e strizza l'occhio:

  -   Il silicone, a proposito, è proprio la sciolina più veloce?

  -   Certo. Te ne renderai conto perso-nalmente, tu che sei un esperto, un ca-poscuola ed... il supertecnico della Dy-namic...

  -   Perché hai qualcosa contro la Dyna-mic? La Dynamic è la fabbrica più piccola al mondo, ma anche la migliore. Ed è per questo che uso i Dynamic. Non mi interessano i soldi, ma le vittorie...

  -   Chi sarà il tuo erede?

  -   E'  difficile rispondere. Credo,  però che potrebbe essere  Jean-Pierre Augert,  che è  delle mie  parti,  Val  d'Isere:  è un

giovane che ha uno stile simile al mio. Augert è fortissimo in slalom.

    Alla vigilia della partenza per la Fran-cia, dopo 5 giorni di esperienza sulla Pi-sta del Sole, Killy, che era nettamente il primo in classifica, ha espresso un giu-dizio completo sulla plastica di San Pel-legrino:

  -    Non avrei mai creduto  - ha detto -  di poter sciare sulla plastica come sulla neve: limando le lamine, come faccio io, non c'è assolutamente differenza fra la plastica e la neve.

  -    Coma giudichi il tracciato di slalom ad un solo palo?

  -    Io personalmente preferisco quelli a due pali. Ma questo tracciato è davvero interessante essendo molto tecnico ed ela-borato. inoltre, quando si corre in <not-turna>, si vedono molto meglio i pali.

  -     Pensi che la plastica abbia un avve-nire nello slalom?

  -    Senz'altro: la plastica consente uno spettacolo che non è sempre possibile sul-la neve. Il sistema di gara della Sei Gior-ni Record, inoltre, è veramente indovinato sia dal lato tecnico cha spettacolare. Una gara di questo tipo non può esistere sulla neve...

 

 

 

KILLY RISALE CON LO SKILIFT