HEINI MESSNER
Tratto da Sciare Settembre 1967
HEINI MESSNER
2° NELLA COPPA DEL MONDO - 1° NELLA SEI GIORNI RECORD
La neve dell'avvenire
Heini Messner ce l'ha fatta! L'anno scorso era stato battuto da Per Sunde per un'inezia: trentasei centesimi di secondo. Stavolta è riuscito ad imporsi, con lo stes-so margine, sul fuoriclasse francese Jean-Claude Killy. Messner è un vecchio estimatore della plastica di San Pellegrino, che gli ha gio-vato non poco nel migliorare le sue pos-sibilità di slalomista. - Quando sono arrivato - confida Messner - a poche ore dalla conclusione della Sei Giorni Record, non pensavo di poter battere il primato stabilito da Jean-Claude Killy. Era un tempo veramente eccezionale! Poi, un po' per la mia vecchia consuetudine con la plastica, un po' per i miei ottimi sci, sono riuscito nell'impresa. - Che sci hai impiegato? - Un paio di Kneissl veramente favolosi. - Che cosa pensi della formula di gara della Sei Giorni Record? - E' una formula ottima, che consente di eccellere al migliore in senso assoluto. - E il tracciato, come l'hai trovato? - Molto tecnico e difficile. Per tenere il ritmo, non si poteva commettere il mi-nimo errore... - Se Killy fosse rimasto fino al ultimo giorno, pensi che avresti potuto batterlo? - Con gli sci che avevo, penso che sa-rebbe stato difficile contrastarlo valida-mente il passo. Forse se avessi dovuto im-pegnarmi a fondo, contro Killy, sarei riu-scito ad abbassare ulteriormente il tempo-primato. Quanto meno, avremmo dato vita ad una battaglia infernale. - La Sei Giorni Record di quest'anno ha raccolto i più forti specialisti del mondo... - Proprio per questo sono particolar-mente orgoglioso d'essermi imposto in una competizione del livello tecnico così elevato. - La plastica può rappresentare l'opti-mum per lo slalom. Tutti i concorrenti, dal primo all'ultimo, gareggiano con la pista sempre nelle stesse condizioni... - Questo fatto è veramente importan-tissimo. Gli atleti inferiori ed i giovani possono misurarsi con i più grandi cam-pioni in condizioni di parità. In tal modo, possono controllare, cronometro alla mano, i loro progressi. I "campioni", d'altra par-te, possono avere un costante punto di rife-rimento. E la plastica, particolarmente per lo slalom, è adattissima. - Soltanto sulla plastica si può orga-nizzare una competizione come la Sei Gior-ni Record... |
- Certo. Ma vorrei dire qualche cosa di più: per lo slalom, la plastica può di-ventare... la neve dell'avvenire. Secondo me, sarebbe molto importante, per l'Au-stria avere una pista in plastica come quel-la di San Pellegrino, per potersi allenare, un paio di volte al mese, con il cronome-tro! Ciò consentirebbe ai tecnici di com-prendere alla perfezione, senza possibili-tà di errori, il "plafond" degli atleti ha di-sposizione. - E' difficile, per un atleta, passare dalla neve alla plastica? - In principio, si può incontrare qual-che difficoltà. Ma l'ambientamento è rapi-do e facile. - Con l'ambientamento, arrivano anche dei notevoli miglioramenti tecnici per lo sci-neve. - A che tipo di neve paragoneresti la plastica della Pista del Sole? - Mi sembra che assomigli, in un certo senso, alla neve dura da slalom. Ma, ris-petto alla neve la plastica è senza dubbio più elastica. Heini Messner è stato il trionfatore, que-st'anno, sia della Sei Giorni Record che nell'Universal Slalom, ex Campionato del Mondo. Il suo " en plein" lo consacra cam-pionissimo della plastica, sopratutto per-ché sulla Pista del Sole, è riuscito a su-perare l' "invincibile" Jean-Claude Killy. - E' stata una grossa soddisfazione - conclude Messner - riuscire a far me-glio di Jean-Claude, che ritengo, in que-sto momento, il più grande sciatore del mondo. Spero di poter conservare, anche l''anno venturo, lo scettro del re della pla-stica. |
|